tv e cellulari
Ieri è successa una cosa che mi ha piacevolmente stupito. Sul gruppo whatsapp delle mamme di classe di Luna, è partito un ‘chi vuole portare i bimbi al cinema a vedere Me contro te?’ e da lì tutto un susseguirsi di adesioni entisiastiche, accordi per il cinema, per l’orario e la raccolta dei soldi, perché a detta delle mamme ‘ai bambini piacciono molto Luì e Sofi’.
In prima battuta mi sono sentita un’ignorante, perché non avevo mai sentito parlare né di questi due tizi, né del loro film attualmente a cinema, quindi sono andata prontamente ad informarmi su internet di chi fossero, e ho scoperto addirittura che sono gli idoli dei bambini al di sotto degli otto anni, e gli incassi ai botteghini hanno superato quelli del film di Zalone. Ripresami dallo stupore di tanta ignoranza, ho cominciato a sorridere di soddisfazione, perché il tenere lontane le mie figlie da tv e cellulari sta dando i suoi frutti.
Lo so, sono un’integralista, ma preferisco che si dedichino a giocare in maniera più creativa piuttosto che inebetirsi davanti allo schermo, perché le rare volte che vedono un po’ di tv le perdo, non rispondono, non mangiano, stanno lì rapite come due automi. Col cellulare (idem il tablet) invece è un’altra storia, fino a quando riuscirò ad evitare di darglielo eviterò, ben consapevole che quando un giorno lo avranno ne diventeranno dipendenti. Ho letto tanti articoli inquietanti, da fonti autorevoli, sull’impatto delle onde dello smartphone sul cervello dei bambini. Il cranio dei bambini è più sottile di quello degli adulti, ed il passaggio delle onde è facilitato, e poiché sono numerosi gli studi che correlano il tumore al cervello con l’elettromagnetismo, ritengo che sia davvero da incoscienti permettere l’utilizzo del cellulare e tablet ai bimbi, soprattutto in maniera così massiccia come vedo fare. A parte ovviamente eventuali conseguenze come disturbi del sonno, della vista e comportamentali. Nonostante molti medici e scienziati parlino di questo abuso come di un fenomeno preoccupante, che rischia di avere effetti sullo sviluppo cerebrale dei bambini e conseguenze sulle loro capacità cognitive, i genitori non sembrano accusare il colpo, e continuo a vedere mamme che in vari contesti utilizzano lo smartphone ‘per far stare buono’ il proprio figlio.
Certamente siamo noi genitori i primi a dover dare l’esempio, perché se stiamo spesso con lo sguardo fisso sullo smartphone non vedo perché i bambini debbano accettare di starne alla larga. Ad esempio mi irrita molto quando facciamo delle gite fuori porta, magari in mezzo alla natura, e mio marito puntualmente estrae il cellulare per fare foto, che le bambine immediatamente vogliono vedere. Possibile che avvertiamo l’esigenza di fotografare qualunque cosa in ogni momento? E magari condividerla sui social? Non sarebbe meglio godersi l’attimo e fotografare i momenti con gli occhi ed il cuore per poi conservarli dentro come ricordi?
Mi chiedo come sarà la vita delle mie bambine da grande, se riusciranno a superare la noia di poter conoscere in qualsiasi istante una quantità infinita di informazioni utilizzando solo le dita per digitare, e se riusciranno a costruire dei solidi rapporti sociali al di là dei contatti e dell’interazione tramite i social.
Con l’avvento del 5G poi ci sarà un ulteriore evoluzione, sia nel rapporto con la tecnologia, che inevitabilmente nelle relazioni interpersonali. Ho solo toccato l’argomento e non lo approfondirò in questo post, ma poiché hanno appena installato due antenne 5G nel mio paese ed è scoppiato un putiferio, tra sollevazioni popolari e proclami contro il sindaco, mi riservo di affrontare per bene l’argomento in un altro post, preferibilmente dopo aver smaltito l’incazzatura.
Mi sa che sto diventando vecchia e un pò pesante, dovrei guardare anche io Luì e Sofi.
Ti capisco benissimo e sono completamente d’accordo. E aggiungo un’altra componente importante, il regredire. Mia figlia di sette anni che ha sempre parlato benissimo con una dizione davvero buona ,anche lei amante di Lui e Sofi, dopo averli guardati per un lungo periodo (appuntamento quotidiano di almeno una/due puntate al giorno) ha iniziato a parlare come loro:urlando, velocizzando le parole e soprattutto chiudendo tutte le E.
Fine. Fine Lui e Sofi.
Eh già, i bambini tendono ad imitare. La mia sta regredendo imitando la sorella piccola!